L’idea di un volo dal Monte Cucco ha origine in una calda e afosa giornata estiva in cui ero di cammino senza la mia veletta. Con la Patty e l’inseparabile amico Giannino avevamo fatto un percorso ad anello con partenza a Piano d’Arta e arrivo alla cima del Monte Cucco a dir poco estremo per via di un tasso di umidità altissimo e per un errore di percorso che ci aveva fatto deviare per boschi verticali invasi dalla vegetazione estiva. Un incubo! Però in quell’occasione, vicino alla cima del Cucco, siamo transitati per un prato davvero perfetto per il decollo. Prima o poi ci sarei dovuto tornare munito di veletta.
Detto, fatto! Arriva l’autunno e riesco a convincere Loris e John a spostarsi dalle loro amate Giulie e nel gruppo c’è pure Giannino che è sempre disponibile per quattro passi in montagna. Parcheggiamo l’auto a Piano d’Arta nei pressi all’attacco del sentiero CAI 409 che subito lasciamo per il sentiero CAI 408 e da qui iniziamo a salire verso la zona dei Campanili dei Lander. Arriviamo a queste spledide torri generate dall’erosione, un veloce sguardo e via verso l’incrocio con il sentiero 408a. Ci sono alcuni schianti di grossi faggi (per fortuna pochi) e il cammino procede spedito fino all’incrocio con la variante alpinistica alla cima del Cucco. Qui il gruppo si divide. Io e Giannino verso i ripidi ghiaioni finali e Loris e John per la variante alpinistica. A detta loro, la variante alpinistica è davvero facile, ma non so se io avrei potuto dire la stessa cosa visto l’enorme divario di esperienza fra noi. Certamente mi hanno messo curiosità e prima o poi, tornerò lassù proprio per togliermi la curiosità.
Arriviamo in cima più o meno insieme e qui di decollare non se ne parla proprio viste le tante rocce che ci circondano e la quasi totale assenza di vento che impesce un eventuale decollo su strapiombo. Impossibile, per oggi pensare al volo! Vedo delle perplessità negli occhi di John e Loris, mi sembra tanto che vogliano dirmi: “Ma dove cavolo ci ha portati questo cittadino, qui ci son solo rocce e alberi, altro che decollare!”
Stavolta ho un asso nella manica e li porto a 100 metri a sud-est dalla cima verso il prato visto nell’estate precedente. È davvero come lo ricordavo e anche senza vento sembra possibile decollare con le nostre velette. Infatti, a tempo zero apriamo i piccoli parapendii e senza alcun problema decolliamo. Il volo sarà una lunga e bella planata sopra i Campanili dei Lender e gli enormi boschi della zona che in autunno vestono il loro abito migliore. Non ci resta altro che atterrare nel gigantesco atterraggio di Cercivento per decidere dove andare a berci una birra in attesa della discesa del nostro amico Giannino.
Che dire della Carnia, secondo me è una zona bellissima per i voli di Hike&Fly nei mesi autunnali. Un po’ meno nelle altre stagioni per via della neve o dei forti venti di valle che rendono la fase volo molto più complicata. Di voli ne abbiamo fatti tanti e in tante cime diverse, ma penso ce ne siano ancora parecchie da volare. Ottimo. La voglia di nuove camminate e di nuovi voli non mi manca di sicuro.
Monte Cucco - Il prato nascosto
Difficoltà decollo H&FPossibili decolliDalla cima del Monte Cucco si prosegue verso sud est per pochi minuti. Il decollo è evidente a fianco del sentiero.
Possibili atterraggiCi sono alcuni prati atterrabili ad Arta Terme, oppure c’è l’enorme campo volo di Cercivento.
ParcheggioPiccolo parcheggio nei pressi dell’inizio del sentiero CAI 409.
Quota minima: 540mt
Quota massima: 1804mtLa via più facile al Monte Cucco è tramite il sentiero 408, poi sentiero 408a. Sul sentiero 408a si incontra una scritta che porta ad una variante alpinistica.
In alternativa, la cima è raggiungibile anche tramite il sentiero CAI 409 e poi 408a. Oppure da Rivalpo, casera Valdeman, casera Cucco di Sopra e sentiero CAI 408a.
Coordinate decollo: 46.5031, 13.0461
Coordinate atterraggio: 46.5242, 13.0041A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!
