Plan de la Cjavile

Il più bel decollo del Friuli – Plan de la Cjavile

Prima salita: dalla Val Raccolana

Autunno è tempo di castagne, uva e…. “hike&fly”. Tempo stabile e alta pressione sono gli elementi per belle camminate e voli facili. Non resta che aprire una mappa, studiarla e cercare un prato in quota da cui sperare di decollare oppure, oppure non si studia nulla, ci si unisce ad una proposta proposta fatta da John  e poi, si vede cosa succede! Ecco, a dirla tutta, John è un carissimo amico, simpatico e decisamente vitale, ma…. ecco c’è un ma… le sue proposte non sempre tengono conto di sentieri CAI e se ci sono percorsi al limite del camminabile… bhe, poco male, ci si arrampica! 

Quindi ci troviamo in Val Raccolana a Saletto (John, Giova ed io) pronti per una bellissima avventura verso la cresta delle montagne che dividono la Val Raccolana dalla Val Dogna. Iniziamo a camminare verso Patocco e da qui imbocchiamo il sentiero CAI 620 (ora dismesso) fino ad un certo punto. Il sentiero è intasato da schianti causati da un grosso incendio avvenuto alcuni anni fa, che fatica! Ma il livello di fatica sale quando abbandoniamo il sentiero per seguire una flebile traccia che sale il versante sud dello Jovet Blanc attraverso un ripidissimo pecorso che mi mette a dura prova. Vengo preso in giro perchè mi aiuto con la picozza, ma ad un certo punto sbagliamo percorso e ci troviamo ad arrampicare su un muro quasi verticale di terra-sassi-erba e qui la picozza mi è davvero stata utile. Comunque sia arriviamo ai ripidi prati sommitali e da qui alla Forca della Puartate dove troviamo un libro di vetta. La zona è stupenda, selvaggia ed è frequentata da numerosi camosci che non sono per nulla disturbati dalla nostra presenza. Resto stupito dal fatto che qui fosse praticata la pastorizia, sembra da parte degli antichi abitanti della Val Dogna che spinti dalla ricerca di fonti di reddito, portavano fino a queste remote zone le loro greggi. Si respira un’aria antica e sono davvero felice di essere qui anche se ho dato fondo al 90% delle mie forze. Spero tanto di poter volare perchè la discesa sarebbe davvero super faticosa e poi il sentiero è davvero troppo, troppo ripido.

Ora ci spostiamo dalla Forca della Puartate al Plan de la Cjavile, il percorso è breve e finalmente arriviamo al decollo più bello del Friuli Venezia Giulia! Pendenza perfetta, vento frontale e non forte, anche l’erba è della giusta altezza e non ci sono arbusti che disturbino i cordini del parapendio. Il TOP per poter aprire le nostre vele. I decolli sono una goduria e volare fra gli strapiombi della Raccolana chiudono una bellissima giornata. 

Seconda salita: da Cadramazzo e Semide dei agnei

Da tempo John mi stava dicendo che avrebbe voluto guidarmi lungo un percorso chiamato la “Semide dei agnei” (Cengia degli agnelli) e, ad essere del tutto sincero, dopo essermi documentato ed aver visto alcune foto su qualche pagina web, ero contento di fare quel percorso e allo stesso tempo preoccupato per dove sarei dovuto transitare. Parliamo di cenge, dirupi, voragini da attraversare non più mantenute da decenni.
Il CAI da queste parti non mette piede e solo cacciatori, amanti del selvaggio e camosci frequentano la zona. Ma veniamo al racconto dei fatti.

Sono passate solo due settimane dalla precedente salita allo Jovet Blanc dal lato sud ed eccoci di nuovo pronti per salirlo, questa volta aggirandolo a nord. Siamo in sette, manca Giova che ha un impegno improrogabile, ma si sono aggregati Doris, Edwin, Enrico, Loris e Riccardo. John guida la spedizione e io mi sento, come spesso accade, il più scarso della compagnia e decisamente impreparato a ciò sto per iniziare. Non importa, sono allenato, motivato e sono davvero curioso di fare questo antico percorso.

Partiamo con il buio, imbocchiamo il sentiero CAI 619 e poi l’alba ci accompagna lungo la salita che da Cadramazzo sale verso il sentiero CAI 620. Passiamo a fianco del Monte Jama e proprio su questa montagna, iniziamo a vedere i primi camosci. Siamo veloci, molto veloci per le mie gambe, ma taccio e seguo il gruppo. Ad un certo punto lasciamo il “mondo CAI” e inizia la parte bella del percorso lungo torrenti in secca, mughi, cenge esposte, terreni sdruciolevoli, roccette e altro. Insomma siamo immersi nella natura e il segno dell’uomo si limita a pochi chiodi, qualche decina di metri di corda e qualche rametto spezzato. Certi passaggi sono davvero un incubo per chi, coe me, non è abituato a camminare nel terreni sdruciolevole ed esposti, molto esposti! I più esperti, mi aiutano con delle corde nei passaggi critici, ma in certe situazioni, non ci sono dei solidi ancoraggi per le corde e la cosa si fa davvero critica per me! Va bene, non devo farmi prendere da pensieri negativi e mi devo concentrare sul camminare e basta. Facile a dirsi……

Piano, piano superiamo le cenge più esposte e incontriamo la neve ghiacciata. Ottimo! Qui ho molti meno problemi visto che mi sono portato dietro i ramponi e così raggiungo per la seconda volta la Forca della Puartate. Siamo finalmente al sole dopo aver tanto camminato nella zona nord dello Jovet Blanc, ci riposiamo un po’ e ci spostiamo verso il decollo del Plan del Cjavile per chiudere la parte Hike della giornata ed aprire la parte Fly. In decollo ci fanno compagni dei camosci ed il vento è perfetto per il gonfiaggio. Uno alla volta decolliamo tutti, il volo è privo di turbolenza e ci troviamo in pochi minuti all’atterraggio Pezzeit, l’atterraggio privato di Riccardo. Penso sia uno dei pochi fortunati ad avere un atterraggio privato, almeno io non ne conosco altri.

La giornata potrebbe finire qui e invece prosegue a casa di Riccardo con una bellissima festa dove, come sempre, si eccede un po’ con tutto. Ma si sa, la Raccolana è generosa!

Traccia del volo

 

basecumulo

Plan de la Cjavile

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 1
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

Plan de la Cjavile

Possibili atterraggi

Saletto, Dogna oppure Villanova.

Parcheggio

Saletto presso atterraggio. Nei pressi della passerella sul Fella vicino al sentiero CAI 620

Quota minima: 400mt
Quota massima: 1875mt

In questo articolo, non ci sono tracce GPX o indicazioni dettagliate su come raggiungere il decollo. Ciò è voluto ed è giustificato dal fatto che entrambi i percorsi verso il Plan de la Cjavile si svolgono fuori sentiero, in ambienti estremi. Basta uscire anche di poco dal tracciato e si rischia davvero tanto. Insomma, nonostante siano i due più belli Hike&Fly che abbia mai fatto, non mi sento di consigliarli. Ovviamente il discorso cambia se accompagnati o se davvero esperti nel procedere fuori sentiero. 

 

Coordinate decollo: 46.4240, 13.3580
Coordinate atterraggio: 46.4039, 13.3796

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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