Via nord al Canin

” Bello ma io su questa montagna: MAI PIU’ ” . Con queste parole, avevo chiuso una splendida esperienza sul Canin nel 2015, una camminata eccezionalmente bella e faticosa lungo la Val Resia per poi scendere a valle dopo un decollo al limiti dell’estremo! ”
OK divertirsi, ma c’è un limite alle mie possibilità!” e con queste parole pensavo di aver messo la parola fine, ai decolli da questa magnifica montagna! Ed invece eccomi ancora qui, fra gli stessi sassi e vincolato ad una vela e pronto a partire, ma andiamo con ordine….

Sono le 7 del mattino e a Sella Neva ci troviamo Loris, John ed io. Siamo tutti e tre carichi di energia e dopo un buon caffè preso al Rifugio Divisione Julia, iniziamo subito il percorso verso la cima Canin. Gli impianti di risalta sono chiusi e tanto per scaldarci un po’, ci facciamo a piedi anche i 700 mt di dislivello per il Rifugio Gilberti. Da qui procediamo verso il passo Bilapec dove facciamo una breve pausa; dopo quasi due ore di cammino sarebbe anche ora!

Fra i tre, io sono decisamente il più scarso dal punto di vista alpinistico e fra breve, ci sarà l’attraversamento del ghiacciaio del Canin, che potrebbe essere molto insidioso in caso di particolari condizioni. I miei due esperti compagni, mi hanno aiutato ad attrezzarmi di tutto punto: scarponi pesanti, ramponi, picozza, ghette e visto che dovremo fare anche la ferrata Julia sono dotato anche di casco, guanti, imbrago e dissipatori! Non manca nulla,.. anzi no! Per maggiore sicurezza John ha con se anche 20 metri di corda nel caso dovessi incrodarmi nella ferrata. Non si sa mai!

Proseguiamo ed in breve arriviamo al ghiacciaio che si rivela semplice visto che il ghiaccio vivo è ricoperto da uno strato di neve alto 20-30 cm che ci consente una ottima presa ai nostri ramponi. John e Loris approfittano del posto per farmi vedere come usare la picozza per procedere in sicurezza e poi Loris si getta in una discesa ghiacciata e grazie alla picozza, mi dimostra che è possibile fermarsi istantaneamente in caso di caduta, senza scivolare lungo il pendio.

Come sempre, in queste uscite ho sempre tanto da imparare e la cosa bella è che il tutto avviene in totale sicurezza, vista l’enorme esperienza posseduta dalla maggior parte dei partecipanti a questa e alle altre uscite descritte in questo blog.

Alla fine di questo tratto, ecco l’inizio della via ferrata Julia. Pensavo fosse difficile e anche un po’ pericolosa ed invece trovo una via attrezzata splendidamente, per nulla difficile e molto protetta (forse anche in modo esagerato). Ad ogni modo mi sto divertendo ed è bello vedere Loris che ci precede salendo come un gatto, fra una roccia e l’altra, mentre John mi segue approfittando del mio lento incedere per scattare molte foto. 

Superato anche questo ulteriore tratto, ci troviamo sulla cresta e in pochi minuti siamo in cima al Canin. Qui troviamo un palo, che un tempo sorreggeva una croce e per festeggiare il raggiungimento della cima, John estrae la sua picca e con un balzo la pianta a circa tre metri di altezza per poi arrampicarcisi sopra. Che scena!

Loris non perde tempo, si cambia velocemente e prepara la vela per il decollo. A differenza dello scorso anno, il vento viene da sud-ovest, invece che da nord e qui le cose si complicano! Oggi il decollo nord mi sembra enorme rispetto allo scorso anno. Il motivo è che siamo tutti dotati di parapendio da montagna che sono decisamente più piccoli rispetto ad uno normale. Vista la direzione del vento non possiamo partire verso nord e siamo obbligati a partire verso sud-ovest ove lo spazio è davvero esiguo, anche per le nostre piccole vele, la pendenza del terreno è elevata e termina su dei baratri assolutamente da evitare. Fortunatamente il vento è abbastanza forte e i nostri decolli risultano essere perfetti e veloci. Nel giro di 10-15 minuti, decolliamo tutti e tre.

Il volo va oltre le più rosee aspettative. Una volta in aria, veniamo sollevati sopra la cima del Canin dal forte vento di sud ovest. Il panorama è grandioso! Ci sono davvero pochi posti così belli e siamo felici anche perchè stiamo volando sopra le nuvole che si stanno formando 500 metri sotto di noi.
Decidiamo di percorrere la val Resia verso il Monte Sart e avanti ancora fino al Rifugio Crasso dove viriamo verso nord per entrare in val Raccolana dove atterriamo nei prati presso il paese di Saletto. 

A questo punto non resta che una cosa da fare, andare di corsa a Resiutta per festeggiare questa perfetta giornata di cammino e volo, divorando pollo, calamari e patatine accompagnato da un imprecisato numero di birre artigianali! Grande giornata ed anche quest’anno, al termine di tutto, devo dire: “MAI PIU’ VOLI DAL CANIN. MAI PIU’! “…. o forse no?

 

Traccia del volo

basecumulo

Monte Canin - lato nord

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 3
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

Cima del Canin con venti da nord, possibile fino al sud-ovest. Dovrebbe essere possibile il decollo dal Canin Basso (Mali Canin)  a poche centinaia di metri verso sud dalla cima principale. Qui si dovrebbe poter decollare anche con venti dai quadranti sud, ma fino ad ora nessuno lo ha mai fatto.

Possibili atterraggi

Saletto e Sella Nevea in val Raccolana, malga Coot e Stolvizza in val Resia.

Parcheggio

Grande parcheggio presso Sella Nevea

Quota minima: 532mt
Quota massima: 2587mt

Da Sella Nevea si prende la rotabile che raggiunge il Rifugio Gilberti.

Arrivati al rifugio, sentiero CAI 632 fino alla deviazione per la ferrata Julia. Si procede verso l’attacco alla via ferrata. Questo tratto prevede l’uso di ramponi e picozza visto che ci potrebbe essere ghiaccio vivo e una eventuale caduta (senza picozza) potrebbe avere conseguenze molto gravi.

Giunti in cresta, si procede verso destra ed in breve si giunge alla cima del Canin.

 

Coordinate decollo: 46.3572, 13.4378
Coordinate atterraggio: 46.4039, 13.3796

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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