CRETA DI COLLINETTA – CELLON

Continuano le avventure “by Iob & Miani”, anche sta volta in Carnia e precisamente sul confine Italo-Austriaco, in una bella montagna situata ad ovest del passo di Monte Croce Carnico: la Creta di Collinetta, oppure chiamato anche M.Cellon.

Salita classica, sempre molto frequentata da tutti i sentieri e vie che permettono di raggiungere la cima. Ci sono un sentiero con delle varianti, e quattro vie ferrate; le prime due partono poco sopra il passo, una sale lungo una vecchia galleria scavata durante la guerra, l’altra, aperta da non molti anni, sui balzi di roccia sopra la galleria. Queste  vanno poi a ricongiungersi in un pianoro a quota 1740 metri, tra piccoli spiazzi di erba, mughi e roccia. A quel punto la scelta del percorso si divide in tre: una per il sentiero CAI 146 che va a raggiungere quello classico che sale verso la Cresta Verde, una ancora per salire la via ferrata “Senza Confini” che di solito è la più frequentata, ed un’altra ancora lungo la ferrata del canalone “Steinberger Weg”. Entrambe si ricongiungono poco sotto la cima, sul sentiero CAI 146 che dal passo sale lungo i pendii erbosi a sud della Cresta Verde.

Siamo quindi in balia dell’imbarazzo della scelta!

Ci ritroviamo al bar Laghetti di Timau, che è il posto dove atterreremo. Oggi siamo sempre io e Paolo, ed a farci compagnia sua moglie Patty, e l’amico di tutti Giannino. Ci pensa la colazione a schiarirci un po’ le idee per dove salire, decidiamo allora di andare per la ferrata della galleria, poi, al bivio successivo io e Giannino per la “Senza Confini”, Paolo e Patty per la “Steiberger Weg”. Partiamo con molta calma da passo di Monte Croce, la gita di oggi non è molto lunga, circa 900 metri di dislivello, non abbiamo per niente fretta e spesso ci fermiamo a guardare il panorama verso l’Austria e le sue belle montagne. Davanti a tutte c’è il M.Polinik ed i suoi lunghi pendii di erba, roccia ed infine abeti, che scendono verso sud fino a raggiungere il fondovalle ai piedi del Pal Grande.

 

 

Mi sale in mente subito un bel ricordo di una giornata indimenticabile di qualche anno fa, trascorsa con ai piedi sci e pelli di foca, in compagnia di un caro amico di cui spesso sento la mancanza: Celso!

Racconto loro di quella salita con la nebbia che andava e veniva, e tanta neve fresca caduta il giorno prima, nessuna traccia davanti a noi, il percorso era tutto da aprire. Fino alla malga la salita era stata facile, sapevamo dove stavamo andando e di essere in zona sicura, ma oltre la malga sembrava di essere sulla luna. Ero molto perplesso e quasi avrei voluto fermarmi lì, ma Celso, che era uno che non si arrendeva facilmente soprattutto in questo posto che era come fosse a casa sua, prese in mano le redini e mi disse:- vieni dietro a me, so io per dove salire, stiamo solo un po’ lontani per non caricare troppo il manto nevoso -. Tra me e me, mi chiesi da dove mi avrebbe fatto salire dato la scarsa visibilità, e poi, conoscendo il Polinik con tanta neve fresca…mmmmmmmm…. Seguii la sua traccia fino alla vetta e sorpresa, subito dopo si aprii un varco di sereno tra le nuvole, un invito a scendere! Togliemmo immediatamente le pelli e giù di corsa su una neve bellissima. Ritornati alla malga mi girai per guardare quanto belle erano le nostre curve, e da dove eravamo saliti… incredibile dire che la traccia di salita era impeccabile, i passaggi erano stati fatti nei posti giusti nonostante la nebbia…gli dissi:- Celso, hai il GPS nel sangue!!! Le ultime curve tra i larici e gli abeti chinati da tanta neve li copriva, sembrava quasi  facessero l’inchino al nostro passaggio…eravamo solo noi due, immersi in quel silenzio che solo la montagna ricoperta dalla neve può dare…

 

Ma questa è un’altra storia, torniamo a noi…

Arriviamo all’imbocco della galleria, accendiamo le pile frontali e iniziamo a salire la ferrata “sotterranea”. Quindici, venti minuti circa ed usciamo fuori di nuovo sotto la luce del sole. Tutto procede secondo i piani, raggiungiamo l’altro bivio e, dopo una pausa ristoro ( Fabiano ci manchi tanto ), le nostre strade si dividono come da programma. L’ appuntamento è all’uscita delle vie, che è il medesimo; chi prima arriva attende gli altri, per poi salire in vetta assieme.

 

Indossata l’attrezzatura da ferrata, io e Giannino iniziamo a salire; già dall’inizio incontriamo altre persone con le quali scambiamo i saluti e facciamo due chiacchiere. Molto bella questa ferrata, esposta e per niente banale, sale quasi tutta per il filo di cresta e piccole balze verticali. Giannino è felicissimo di aver scelto di seguirmi per questo itinerario, non c’era mai stato!

 

 

Arriviamo al punto in cui si vede il canalone, dovremmo riuscire a vedere Paolo e Patty, ed infatti eccoli in lontananza! Li aspettiamo un po’ e poi di nuovo in cammino verso l’ormai vicina cima.

 

 Da subito mentre salgo inizio a cercare eventuali decolli, forse ce n’è uno, sembra buono, ma saliamo ancora…il terreno non è il massimo per poter stendere la vela, anzi, tutt’altro, ci sono solo grandi massi messi in disordine…impossibile e pericoloso per decollare.

Ma dalla croce verso sud-ovest invece, c’è un prato piccolo, molto piccolo, ma quanto basta per dare speranza…ed il vento è perfetto, la speranza diventa certezza! Secondo me l’unica maniera per riuscire a tirare su la vela è lasciarla aperta non del tutto, un po’ a fiocco in quel poco di praticello, aspettare il vento giusto e, come dicevano gli alpini:- o la, o rompi!-

Faccio una prova e funziona, rimetto la vela a fiocco e ci riprovo, stavolta imbragato. Aspetto il buon vento e, con qualche piccola sbavatura dovuta a dei cordini impigliati nei sassi, riesco a tirar su la vela sopra la testa ed esclamo:- buona buona Paolo, io vadoooooo!!!-

 

Mi ritrovo in volo dove non avevo mai volato prima, la mia prima volta sopra la Cresta Verde ed al cospetto di sua maestà, il Pizzo Collina ( anche questa una “grande montagna”, interessante per lo scialpinismo ripido, e non solo, interessante anche per la sua storia scialpinistica, ma anche questa è un’altra storia…). Qualche piccola bolla termica mi fa guadagnare qualche metro di quota, quel che basta per allungare un po’ i tempi di volo. Passo sopra la gente che saliva e scendeva per il sentiero, quella che stava salendo dalla ferrata che avevo percorso con Giannino; stavolta non li chiamo per salutarli, ci pensano loro a farlo per prima, dato che l’ombra della vela e passata sopra di loro attraendone l’attenzione. Vado verso il passo e le falesie del Pal Piccolo, dove ci sono molti arrampicatori, anche li tutti quanti a salutarmi, addirittura mi son sentito chiamare per nome. C’erano alcuni miei amici ad arrampicare ed hanno conosciuto i colori della vela, e Camilla poi mi ha pure mandato un messaggio con scritto: MATUCEL!!!

 

Il volo termina al punto stabilito, manca solo Paolo. Alzo lo sguardo e lo vedo che si diverte a svolazzare qua e là. Mentre lo attendo, scrivo un messaggio ad un amico, un certo Loris di Tarvisio:- gran bel decollo quello di oggi, molto particolare e tecnico, quelli giusti per la tua scuola che a noi piace tanto… ci mancavi solo tu con noi oggi!!!- Ovviamente mi ha subito risposto con una faccetta sorridente.

 

Arriva anche Paolo, atterra vicino e fa la solita citazione di John:- MISSIONE COMPIUTA!!!-

Gran bella giornata anche quella trascorsa oggi, tutto perfetto: spirito, passione, compagnia, salita, decollo, volo, atterraggio e…….merenda!!!

 

Enrico

hike and fly Creta di Collinetta - Cellon

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 2+
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

dalla cima con assolute condizioni ideali di vento !!! ATTENZIONE !!!

poco sotto la cima possibilità di decollare da piccoli spiazzi di erba con veletta

dalla cresta verde ( valutazione mancante, ad occhio sembra un decollo facile ).  tutti direzione sud sud-est sud-ovest

Possibili atterraggi

pista da fondo  – bar ai Laghetti di Timau

Parcheggio

in atterraggio

Quota minima: 920mt
Quota massima: 2237mt

Coordinate decollo: 46.6095, 12.9317
Coordinate atterraggio: 46.5889, 12.9714

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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