Krasji Vrh

Il Krasji… per chi ha fatto dei voli di cross in Slovenia oltre il Canin lo conosce molto bene: il trampolino di lancio per andare sul Monte Nero o per agganciare lo Stol sopra Kobarid e tornare a casa… La sua cima è sempre generosa (anche perché se arrivi fin lì in volo la giornata non deve essere poi così male) e garantisce sempre un’ottima termica per fare quota abbondante.

Domenica 7 aprile 2019. Paolo e Gianni lanciano l’idea della camminata sul Krasji Vrh ed io non colgo subito la destinazione, quel Vrh finale mi confonde e mi fa pensare ad una montagna sopra Tolmino (poi io conoscevo il Krasji come “Cresi” o “Crezi”… ohps! tanto citato ma raramente l’avevo visto scritto: dovrebbero scrivere i nomi delle montagne a fianco della cima, così da leggerli quando ci voli sopra!). Mi documento su internet, trovo descrizioni della salita ed anche citazioni e filmati di decolli dalla sua cima (allora è decollabile!) ma non riesco ancora a collegare il nome alla sua reale collocazione.

La domenica mattina quindi mi ritrovo anche con Paolo, Patrizia, Gianni, Doriana, Tiziana e Mario; porto il parapendio più per sfida che per convinzione di poterlo usare e, infatti, scopro di essere l’unico del gruppo: non fa niente, me lo caricherò comunque in spalla, mi farà fare un po’ più di gambe con il suo peso.

Davanti al caffè / cappuccino di rito e scambiandoci le reciproche idee sulla camminata che ci attende finalmente capisco dove andiamo… ma è il Krasji!!! Ma lo conosco!!! Ma è un bel posto di volo!!! Magnifico!!! (anche se in quel momento, a dire il vero, mi sono sentito un po’ imbecille e piuttosto rimbambito).

Saliamo in auto fin oltre Dreznica, fin dove si riesce e partiamo a piedi da circa quota 830 (il parcheggio per le auto sarebbe più sotto, a quota 750, ma la strada è ancora bella e senza divieti e oggi non c’è ressa per parcheggiare, così ci risparmiamo qualche metro di dislivello) e iniziamo a salire il comodo sentiero che inizialmente taglia i tornanti della strada e poi la abbandona deviando a sinistra e puntando deciso verso la massima pendenza, all’interno di un bosco ancora spoglio e spettrale.

Arrivati a quota 1452 decidiamo di proseguire la salita seguendo il sentiero che si inerpica a sud della cima anziché quello a nord: abbiamo appena superato un tratto in un leggero canale con qualche accumulo di neve e temiamo quindi di trovarne troppa sul lato nord (anche per la discesa, poi, si opterà per lo stesso sentiero, dalla cima si percepiscono ancora meglio le probabili difficoltà nel seguire un sentiero sul lato nord che garantisce molta fatica, ma poca sicurezza).

Dal bivio il sentiero  punta dolcemente verso ovest e poi si apre sui brulli prati sommitali e risale deciso, con stretti tornanti, il ripido pendio che porta fino alla cima. Il panorama è mozzafiato! Davanti a noi, nel fondovalle, serpeggia l’Isonzo e svetta di fronte lo Stol e ad ovest da Bovec sale imponente il Canin, solo ad est il Monte Nero non vuole mostrarsi nascosto da un banco di nubi. 

Le condizioni per volare sembrano proprio buone, per cui – unico con l’attrezzatura di volo al seguito – decido il posto per aprire il parapendio e, con l’aiuto di Paolo, inizio i preparativi per il decollo decollo (con un leggero rimpianto da parte di chi non ha portato la vela, vero Mario?).

Decollo verso sud-ovest con una leggera brezza ed una breve corsa e trovo poco fuori l’immancabile termica del Krasji, oggi non molto potente e che mi permette di riguadagnare e superare di poco la quota della cima, poi decido di godermi la lunga planata verso Kobarid e contemplare con il cuore colmo di gioia lo splendido panorama.

Atterro presso il distributore nel prato di atterraggio ufficiale di Kobarid e, dovendo attendere gli altri, concludo l’avventura facendo una passeggiata lungo l’Isonzo e verso lo “Slap Kozjak” una splendida forra formata dal torrente Kozjak poco prima di immettersi nell’Isonzo all’altezza di Kamp Lazar e poi risalgo verso Dreznica per andare incontro al resto della truppa.

L’arrivo della pioggia mi ferma sotto una tettoia a bordo strada e, recuperato dai compagni di avventura in rientro in auto, concludiamo la giornata con gli immancabili bagordi in una piacevole gostilna in centro a Caporetto.

(Download traccia GPX)

 

Tokyo

Hike & Fly sul Krasji Vrh

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 2
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

Appena sotto la cima.

Possibili atterraggi

Atterraggio ufficiale a Kobarid.

Parcheggio

Sopra Gornje Ravne, posti auto lungo la strada cui parte il sentiero.

Quota minima: 830mt
Quota massima: 1773mt

Coordinate decollo: 46.2907, 13.5864
Coordinate atterraggio: 46.2417, 13.5826

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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