Sta per arrivare un altro weekend e le menti degli hike-&-flyers cominciano a dirottare l’immaginazione verso qualche nuova cima da calpestare per liberarsi in volo.. La variante di questa settimana è che sulle cime più alte ha appena nevicato e di conseguenza bisogna tenere in considerazione anche questo aspetto per la scelta della meta.
La chat rimane tranquilla fino all’ultimo in attesa di qualche proposta interessante che rompa il ghiaccio.. E’ questa la specialità del nostro John che, senza farsi attendere troppo, spara lì un “monte Lovinzola ( 1868 )”. Io non ho idea di quale sia, mai sentito prima, così faccio una ricerchina veloce sul web in attesa di arrivare a casa ad esplorare la cartina. Non vedo l’ora!
Bene, abbiamo capito che questa montagna si risale da Sella Chianzutan, sopra Verzegnis, oppure da Villa Santina, a seconda della disponibilità delle gambe per il dislivello , ovvero circa 900 mt dalla prima e 1500 mt dalla seconda. Il gruppo, composto da John, Loris, Paolo, Fabiano, Enrico e me con Alpina, decide all’unanimità di partire da Villa Santina e cosi il ritrovo è fissato per le 8.00 a Villa dove si berrà il caffè facendo l’immancabile briefing.
Il vento previsto è Nord, moderato in mattinata, in calo a mezza giornata. Il nostro guru dell’ h&f si mette alla ricerca di decolli adatti a questo vento e giunge alla conclusione che la catena montuosa in zona Monte Verzegnis offre disponibilità di prati con l’esposizione abbastanza adattabile alla giornata, in modo da poter fare una scelta anche in loco eventualmente, in base alle condizioni reali del momento.
L’aria è frizzantina, ci prepariamo indossando gli scarponi e infilando nello zaino ghette e ramponcini in forma precauzionale, il Paolo esibisce fiero le sue nuovissime ciaspe ultimo modello (..ultimo modello rimasto dal 1930 probabilmente..) e viene anche subito caldamente invitato a farle sparire!! Due risate e si parte attraversando il ponticello e seguendo la strada fino ad una forestale che compare sulla destra e che ci condurrà allo start del sentiero. Si chiacchiera un po’ di tutto risalendo ma ricorre spesso un argomento nei vari aneddoti.. la parola chiave è “Cisa”, ma approfondiremo nei prossimi H&F……
Il sentiero n° 806 si inerpica abbastanza ripido e noi lo risaliamo scrosciando immersi nel tappeto di foglie che ci regala il bosco autunnale, ora è monocromatico, spoglio, silenzioso, freddo, eppure rimane meraviglioso come sempre. Non ci sono difficoltà tecniche, notiamo però che non dev’essere una tratta molto frequentata; poi attraversiamo una forestale e poi ancora bosco, questa volta tinto di bianco. Qualche fiocco inizialmente e fino alla caviglia più in alto, finchè arriviamo al pianoro nei pressi del ricovero Lovinzola di Sopra ( 1524mt ). Qui si sosta facendo un break e curiosando l’interno del grazioso ricovero; d’ora in poi si va di sentiero panoramico, gli alberi lasciano spazio a prati e roccia fino alla Forcella Cormolina ( 1784mt ), dietro di noi, ormai molto in basso, la vallata di Villa e il Tagliamento. Mi rendo conto di conoscere veramente poco questa zona, e quando raggiungiamo la forcella lo spettacolo che si apre di fronte ci affascina tutti! Abbiamo montagne bellissime dappertutto, in ogni angolo di Friuli!
Dalla Forcella il nostro percorso conduce a sinistra, sale e scende tutto il profilo delle cimette in cresta fino alla nostra meta, ora visibile. Il sentiero è ben chiaro ma da qui è necessario procedere con un po’ più di cautela sia per la cresta, che per la neve che rende scivolosi alcuni tratti. Facciamo una breve analisi del vento, e pare essere molto in calo rispetto a prima. Durante il traverso capiamo che ci sono dei frangenti in cui rinforza leggermente e che, quindi, ci sono momenti buoni per decollare, nonostante sembri quasi nullo per la maggior parte.
Loris scalpita e fa la fuga come uno stambecco, mentre Alpina lo segue credendosi proprio uno stambecco, ma uno alla volta dopo circa tre ore di cammino arriviamo tutti, felici della cima! Il cielo terso invernale ha sempre quel qualcosa che rapisce lo sguardo ed io mi perdo un attimo in più ad osservare e fare foto, congelandomi nel frattempo, ma i miei compagni di risalita stanno già analizzando decollo, vento, esposizione e atterraggio.
Scelgono di dividersi, a Paolo ed Enrico non garba molto il decollo in cima e decidono di scendere di qualche metro sul versante Nord e raggiungere il cucuzzolo più basso e forse meno ripido. Col senno di poi racconteranno che forse era meglio rimanere sopra.
La cima è tondeggiante e lascia un angolo abbastanza comodo per l’ apertura della vela, lo spazio non è ampissimo ma il terreno è erboso a zolle con poche rocce permette di farsi spazio facilmente; non troppo pendente, ma nemmeno piano, il giusto per una francese sicura. Loris parte per primo, l’aria è deboluccia ma c’è, lo segue Fabiano e John chiude la carovana col sorriso stampato in volto: anche per oggi cuore e polmoni han fatto il pieno e la soddisfazione pervade i Montanus!
Io nel frattempo mi devo incamminare sulla strada del ritorno, le giornate sono brevi ed il sole nel bosco sparisce prima, così colgo il suggerimento del buon Enrico che conosce bene questa montagna, e concludo l’anello del sentiero verso Sella Chianzutan. Ci sono più possibilità ma scelgo la via proposta inizialmente per la salita corta, così me ne faccio un’ idea. Scendo dalle creste e cammino qualche centinaio di metri sulla forestale che porta a casera Val e poi prendo il sentiero a sinistra che attraversa una vecchia galleria sulla Via del Marmo, cammino sui binari e mi ritovo all’uscita della galleria sul sentiero da cui è già visibile in basso la strada. Praticamente io e la mia fedele e pelosa compagna dobbiamo solo scendere un sentiero a zig zag facile e veloce che in mezzoretta ci porta giù, dove John in 10 minuti è già lì a recuperarmi!
Il volo dei pilotus dev’essere stato breve, ma quando li rincontro sono tutti felici di questa giornata, ce l’ hanno scritto negli occhi!
L’atterraggio è ampissimo, erboso e vicino, insomma estremamente facile. La zona è comunque ricca di prati estesi e aperti.
Monte Lovinzola conquistato dai Pilotus Montanus!!
Monte Lovinzola
Difficoltà decollo H&FPossibili decolliLa visuale disponibile dal punto di vista del sentiero delle creste percorso da noi, ovvero dal Monte Verzegnis al Lovinzola, offre diverse aree decollabili esposte a Nord. Il terreno è perlopiù costituito da zolle erbose e qualche roccia.
Parcheggioda Villa Santina si entra in paese e si segue la strada che porta a Villa di Verzegnis. Il parcheggio si trova sulla destra in prossimità di una fontana prima del ponte.
Quota minima: 370mt
Quota massima: 1864mtSentiero CAI 806 fino alla Forcella Cormolina,in seguito si prende il sentiero ( tracciato da paletti bianco-arancio in loco e segnato sulla Tabacco da tratteggio nero ) a sinistra che percorre il profilo delle creste fino alla cima Lovinzola ( decollo ) e che poi prosegue scendendo dall’ultima cresta per un centinaio di metri fino a ricollegarsi col 806.
Coordinate decollo: 46.3726, 12.9216
Coordinate atterraggio: 46.4074, 12.9275A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!