MONTE CIMONE 2-3 dicembre 2016

Suona il telefono per l’ ennesima volta, l’ ennesimo messaggio sul gruppo “pilots montanus”, un gruppo che unisce amici appassionati di volo e di alpinismo, dove vengono organizzate escursioni,voli e feste.

Do subito uno sguardo veloce, e dalla premura leggo solamente qualche parola,  scritta dall’ amico John, del tipo: salita in notturna da casa mia…bivacco…sacco a pelo……  dal disinteresse a ciò che era stato proposto smetto subito di leggere e riprendo a fare i miei lavori.

La sera successiva ricevo una chiamata,sempre da John, il quale mi chiede se ci sarei stato alla sua proposta… – a cosa si starà riferendo – mi chiedo – per caso a ciò che ha scritto ieri ed io non ho nemmeno letto?- Mi racconta della sua idea, ovvero di ritrovarci la sera successiva  a casa sua, a Piani di Sotto in val Raccolana, e di salire a piedi con le pile frontali fino al bivacco sotto il m. Cimone, pernottare li,e il giorno dopo salire in vetta, da lì decollare ed andare ad atterrare a Chiusaforte….  Balbetto un po’ cercando di trovare qualche scusa valevole per convincerlo che non ero intenzionato a partecipare, e lo lascio con un bel -“ ci penserò sopra”-.

In realtà ci avevo già pensato sopra, ed ero certo delle mie intenzioni di non andarci. Di fatto l’ idea di partire alle cinque di sera dalla val Raccolana, al freddo, con alle spalle la stanchezza di una giornata di lavoro, per poi dormire in un bivacco, sempre al freddo, volare a dicembre e prendere altro freddo….. NO NO CARO JOHN, STAVOLTA PASSO !!!

Passano altri cinque minuti e ci ragiono un po’ su:- per il freddo basta coprirsi…per la camminata post lavoro basta prendersela con calma… il volo durerà sicuramente poco… MA PERCHE MAI DOVREI PASSARE? Chiamo John e confermo la mia presenza.

Partiamo puntuali alle cinque, con le pile frontali pronte per essere accese, e prendiamo subito il sentiero 622 che dall’ abitato di Piani di Sotto in poco più di un’ora di cammino, ci condurrà fino all’altipiano del Montasio. Giriamo verso ovest per il sentiero 621 ed iniziamo il lungo traverso che in altri 40 minuti ci porterà ad un’altro bivio. Abbandoniamo il 621 e giriamo a destra sul sentiero 640 che riprende a salire zigzagando fino alla forca Vandut, dove troviamo il cavo metallico della breve via ferrata, che,  percorsa in arrampicata su facili passaggi di roccia, ci porterà ad una piccola cimetta, e qualche metro più in basso al bivacco del Torso, dove pernotteremo.

Sono le otto e mezza e siamo giunti alla destinazione di oggi, il bivacco e davvero bello, fatto interamente in legno,comodo e ben tenuto. Accendiamo un po’ di candele per riscaldare l’ambiente e per illuminare, e ci cambiamo i vestiti sudati con quelli asciutti. Non faccio in tempo a girarmi che John, guardandomi e ridendo, tira fuori dallo zaino in sacchetto con dentro salame, formaggio e mezzo litro di vino rosso, e dice:- E adesso dividiamo la cena !-

Passiamo un paio d’ore a mangiare, bere, ridere e scherzare. Si parla avventure trascorse e di obbiettivi futuri, e di questa grande passione che ci accomuna: quella di vivere la montagna nelle sue varie forme! Sono ormai le undici, spegniamo le candele e ci mettiamo a dormire.

 

Il giorno successivo suona la sveglia alle sei, è ancora un po’ buio ma lo sarà per poco, e ci incamminiamo verso il Cimone. Inizia ad albeggiare con decisione, ed una brutta sorpresa ci da il buongiorno: purtroppo la cima è coperta da uno strato di nebbia proprio un centinaio di metri più in basso di essa,e che quindi non ci permetterà di decollare da dove avevamo previsto. Decidiamo lo stesso di salirci, e dopo aver indossato ramponi e piccozze, percorriamo gli ultimi metri di dislivello tra neve ghiacciata e nebbia.

Arriviamo in vetta e come da rituale ci diamo la mano; valutata un po la situazione, decidiamo di scendere subito fino al luogo in cui avevamo indossato i ramponi, per verificare un’alternativa possibilità di decollo… c’e’ un po’ di prato che ci permetterà di aprire le vele, poi il vento sembra arrivi dalla direzione giusta, ed in men che non si dica ci ritroviamo in volo l’uno in fianco all’altro.

Proseguiamo verso Chiusaforte  sorvolando la lunga cresta rocciosa che dal Cimone va verso ovest; sotto di noi la meraviglia della natura selvaggia di un ambiente severo, impervio ed aspro qual’e’ la val Raccolana… purtroppo rovinato dall’incendio che, nell’estate 2014, bruciò tutta la vegetazione di quel versante della valle.

Dopo una planata di otto chilometri e venti minuti di volo, ci ritroviamo in atterraggio:  sono li ad attenderci Plume e Giova, pronti per trascorrere un’altra avventura assieme. Tocco i piedi a terra, mi giro verso il Cimone e vedo con piacere/spiacere che la cima e’ pulita, Il tappo di nebbia che mezz’ora prima la ricopriva adesso non c’è più…

Anche John guarda nella stessa direzione e si mette a ridere; allora lo chiamo ed indicandogli il Cimone col dito gli dico :- GUARDA LASSU’!!!QUESTO E’ SCORRETTO…….GUARDA CHE QUESTA AVVENTURA CE LA RIFACCIAMO…PROMESSO!!!

Enrico

Hike and Fly Cimone di Montasio

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 2+
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

sui versanti che vanno da ovest a est.

Possibili atterraggi

ci sono diverse possibilità di atterraggio,nel nostro caso abbiamo utilizzato la vecchia cava ad ovest-sud ovest di Chiusaforte, nei pressi dell abitato di Villanova.

Parcheggio

in carnia si dice che il parcheggio si trova sempre vicino alla sagra 🙂

Quota minima: 579mt
Quota massima: 2379mt

vedere cartine tabacco della zona

Coordinate decollo: 46.4235, 13.3856
Coordinate atterraggio: 46.4036, 13.2932

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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