M. Dobis, un decollo all’italiana!

Questa volta, l’idea di andare a decollare da un posto nuovo, è stata di Normann. Al momento della proposta la stagione “cammina e vola” prometteva bene, ma ciò che non era dalla nostra parte erano i continui e repentini cambi di colore, in uno strano autunno fuori dai canoni, non generoso dei moltissimi colori che ogni anno attraggono la nostra vista, ma con solo tre tinte che variavano dal giallo, all’ arancio e al rosso. Colori e decisioni che, in questo particolare periodo della nostra vita, da altri venivano imposti limitando di molto la possibilità di muoversi e spostarsi in luoghi lontani, ma allo stesso tempo di farci accorgere che ci si può divertire e scoprire posti belli a pochi minuti da casa, quasi dietro l’angolo… luoghi ancora inesplorati fuori casa…ma com’è possibile?

 Forse una risposta c’è, o più che una risposta, almeno un’idea, un pensiero… pensiero che porta a comprendere la realtà più in profondità, a toccare con mano concetti che fino ad oggi non abbiamo mai avuto un perché di doverli tirar fuori, ognuno il suo… credo che il concetto di “Libertà” sia stato calpestato ( per ovvi motivi belli o brutti che siano ), e grazie a ciò, ci abbia fatto comprendere quanto importante, preziosa, sacra sia questa parola, e di conseguenza, abbia imposto a molte persone di non potersi spostare oltre all’ angolo di casa, concedendo di doversi accontentare di ammirare “solo” ( solo… e scusate se è poco!) la bellezza dei luoghi e della natura che ci circondano. Siamo dovuti arrivare a tanto per accorgerci che per vedere posti fantastici basta guardarsi un po’ attorno… valorizzare la nostra terra, che è nostra e allo stesso tempo di tutti, e magari ammirarla  da un punto di vista diverso dal solito… questi posti ce li abbiamo sotto il naso ogni giorno, ed ogni giorno passiamo davanti inosservando cotanta bellezza, nel caso mio e di Normann  in quanto carnici fieri, nel cuore della Carnia  sempre e comunque dietro a quell’angolo.

Già dal venerdì sera iniziammo a scriverci messaggi su cosa fare durante il fine settimana e tra una previsione meteo e l’altra, l’ennesimo arancio impostoci, non riuscimmo a venirne fuori; del tipo: poche idee ma ben confuse…

 Quando ci siamo ritrovati con gli zaini in spalla, avevamo quasi la mezza intenzione di andare a decollare dal monte Dauda partendo a piedi da Terzo… una gran lunga camminata, ma, forse il vento non è buono, e poi, uscire dal comune di domenica con pieno di gente in giro? Meglio evitare di aver problemi con qualcuno…

 – Rimaniamo nel comune, e andiamo a decollare dal M. Dobis a fianco della bandiera Italiana!- esclama Normann

 – Bell’idea!- ribadisco io

Della catena di monti che da sopra Caneva di Tolmezzo si estende verso Nord, il M. Dobis è il primo, inconfondibile, grazie all’ enorme bandiera italiana che è stata posta qualche metro sotto la cima, in onore agli Alpini e all’ adunata del 2019. Seguono poi i monti Diverdalce, Duron, Cuar, fino a raggiungere il Dauda e poi subito dietro tutto il gruppo del comprensorio sciistico dello Zoncolan.

Ma torniamo nel nostro comune…

Sul monte Dobis ci sono passato sopra in volo diverse volte, ma quella di salirci a piedi era un’avventura che mi mancava, quindi via alla scoperta di questo luogo dietro l’angolo di casa!

Da precisare che quel giorno, sia io che Normann, eravamo in preda alla fiacca, e nessuno dei due era tanto entusiasta di fare lunghe camminate ( alla faccia del Dauda partendo da Terzo ), detto ciò, decidiamo di salire un pezzo in auto fino alla località Curiedi… ottimo! Meno di 200 metri di dislivello e siamo arrivati!!

Prendiamo il breve sentiero che dagli stavoli Dintions e Nogladine sale lungo il versante occidentale del Dobis; sentiero semplice e privo di difficoltà, immerso in un bel bosco di faggio, che un circa mezz’ ora di cammino porta sulla panoramica cima affacciata su Tolmezzo.

 

Ci sono molti altri possibili sentieri per raggiungere questa meta, si può salire partendo da Fusea e da più punti da Caneva, basta aprire una carta tabacco e inventare!

Arriviamo in cima, ci guardiamo attorno e, più che essere in montagna, sembra invece di essere ad una sagra, dato il gran numero di persone sparse un po’dappertutto… robe da non riuscire nemmeno ad aprire la vela! Erano molti i conoscenti che c’erano lassù quel giorno, ma ancor di più erano le persone che non mi era mai capitato di incontrare in montagna prima di allora… Tra un saluto e due chiacchiere con degli amici, si avvicinano anche gli amici degli amici incuriositi dai nostri zaini, facendo strane domande del tipo:  – ma vi fermate a dormire quassù? – ma che giro avete in mente di fare con zaini cosi grandi? – ma avete dentro il sacco a pelo e la tenda?

 Alcuni invece con aria di sufficienza, arrivati fin li correndo, marchiati dalla fronte ai piedi e con uno zaino grande come un marsupio dal peso di trecento grammi, sghignazzavano e commentavano con altre persone, quasi prendendoci in giro per essere saliti in Dobis con uno zaino da spedizione Himalayana…non avevano idea di cosa c’era dentro i nostri zaini e quindi, ride bene chi ride ultimo!  ma la più bella è stata quando due persone che conosco vagamente, mi han chiesto: – aah, ma anche tu vai in montagna a camminare? non mi è mai capitato di incontrarti… – non sapevo che rispondere, e per chiudere l’interrogatorio dissi loro di si, ma che avevo iniziato solo quest’anno…  Simpatico invece un signore di oltre 70 anni che iniziò a farmi domande sulla tenuta dei cordini e in generale su tutta l’ attrezzatura; mi chiese anche se fosse stato possibile scendere in due con lui come passeggero…lo avrebbe fatto volentieri e se in volo saremmo usciti dal comune , se ne sarebbe fregato tanto nessuno ci avrebbe preso!  

Insomma, c’era così tanta gente cheee………………………

Mi raggiunge Normann e mi dice:- decolliamo, presto! che è meglio!-

Iniziamo a guardare il decollo, seee, decollo….  Guardiamo dove poter correre in base al vento ed in base a come stendere la vela, ma la situazione non si presenta delle migliori, sia come vento che come sterpaglie attorno all’ improbabile decollo. Soffiava un po’ da Nord, ma il sole che splendeva in cielo riusciva a far staccare qualche debole bolla termica… ecco, quello era l’unico momento giusto per decollare. Apre la vela per primo Normann e dopo una lunga attesa arriva il momento giusto, gonfia, corre e via in volo! Ora tocca a me, stessa procedura, attendo il vento, gonfio la vela, corro e pure io mi ritrovo in aria.

 

 La giornata non era delle più generose, ma nemmeno da buttare, quel briciolo di attività termica ci ha regalato quarantacinque minuti di volo, lontano dalla folla e dall’ insolito caos che avevamo incontrato fino a poco prima, un caos che non è di norma incontrare quando si va in montagna.

 

Atterriamo a Casanova in un bel prato a fianco della strada e della pista ciclabile, tempo di mettere i piedi a terra, arriva Normann e dopo esserci fatti qualche scatto ricordo, mi dice:- te lo avevo detto io che riuscivamo a decollare!!-

       – MISSIONE COMPIUTA #nelcomuneditolmezzo! –

Enrico

Hike & Fly m. Dobis

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 2+
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

attenzione!!! decollo molto piccolo, consigliato per vela piccola ( possibile anche con vela grande ma terreno non sufficiente per aprirla con comodità )… pochissimo corridoio per involo 5-3 metri… presenza di sassi… vento migliore per decollare est, sud-est, termica, sconsigliato durante i pomeriggi sera dei mesi estivi causa forti venti di valle

Quota minima: 360mt
Quota massima: 1033mt

Coordinate decollo: 46.4140, 12.9803
Coordinate atterraggio: 46.4253, 13.0136

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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