Normalmente, dopo aver concluso un volo, ci si ritrova in un momento conviviale, e dato il sempre e solito problema “con la gola secca”, si sta li attorno al tavolino tutti seduti, con una bevanda in mano, a raccontarsela. Molte volte il primo pensiero che tormenta le nostre menti è:
– Ma domani, dov’è che andiamo a fare un altro volo? –
Anche stavolta è successo proprio così… dopo aver falciato il prato del decollo sul monte Cuarnan, io e Paolo abbiamo deciso di farci un volo assieme, rimanendo nella zona del gemonese, e dopo circa un paio d’ore trascorse tra le nuvole, siamo atterrati al solto posto, ed andati al solito bar per provvedere immediatamente ad idratare la gola…
Scatta subito la proposta del caro e buon Miani: – Stasera vieni a dormire in tenda in zona Cason di Lanza? Siamo io, Patty, Giannino. Dormiamo in tenda e domani sveglia presto direzione Creta di Aip per la ferrata Crete Rosse –
All’inizio ero un po’titubante, poi, dopo tre secondi, guardo Paolo e gli dico: – SEE POO FAAAA !!! cosi anche approfitto a provare il sacco a pelo che ho comperato qualche giorno fa.
In tutto ciò nessuno aveva parlato di volo, ma la mia condizione interiore era chiara già da prima che Paolo mi invitasse… io vengo e porto con me nello zaino anche la veletta. Alla fin dei conti, qualche chilo in più non mi da fastidio, e metti che ci scappa anche il voletto dalla cima!!!
A proposito di voletto dalla cima, mi viene in mente anche un’atra cosa: qualcuno, un certo Fabiano, è da parecchio che vorrebbe decollare da quella montagna…che faccio? Gli rubo il tentativo d’impresa? Spero solo che non si arrabbi tanto, se riuscirò a farlo prima di lui 🙂 …ma non ci vado per quello, vado per trascorrere una domenica in montagna, al fresco, ed in buona compagnia!
Sono le 21 quando arrivo sul passo Lanza, raggiungo la compagnia poco più sotto, dove era già stato provveduto ad allestire la zona notte: due tende grandi per chi ha avuto l’idea, ed una piccola monoposto per me. Serata di luna piena tanto splendente che non serviva nemmeno accendere le pile frontali per guardarsi, temperatura ottima, attorno ai 9 gradi, molto invitante allo stimolo di fuggire dal caldo torrido della pianura.
Qualche sorso di birra ed il grappino della buonanotte ci accompagnano nelle tende, ognuno nel proprio sacco a pelo.
Seee, buonanotte… magari!!! Diciamo pure che non eravamo a casa nostra, ma in quella grande casa chiamata natura, dove noi uomini siamo e saremo sempre degli ospiti, per questo abbiamo dovuto accettare e condividere i versi degli animali che han voluto farci visita. Erano le due di notte quando un capriolo e passato fuori dalle tende ed ha iniziato a fare dei versi come a dire : – che ci fate qua? Svegliatevi ! non vedo il perché se io son sveglio, voi dovete dormire! – 🙂
Suona la sveglia prima delle sette, e ci raggiunge anche Tiziana…bene, ci siamo tutti, pronti via!!!
Ci incamminiamo per il sentiero CAI che da dietro il Cason di Lanza prosegue verso Nord Est, in direzione sella Val Dolce, attraversando dei bei pascoli, passando per un posto molto noto di questa zona; una sorgente di acqua ferruginosa che va ad inoltrarsi nella famosa “ Grotta di Attila”. Prende il nome dalla vecchia leggenda che narra il rientro degli Unni dalle invasioni dell’est Europa, accamparono li, ed Attila il loro Re, nascose un tesoro dentro la grotta.
Un luogo così nominato, non può far altro che ritornare in mente un film, “ATTILA, IL FLAGELLO DI DIO”, con Diego Abatantuono. Parte in automatico la recita a memoria di una scena del film, in cui Attila arriva in territorio romano ed all’alt dei soldati romani, si presenta loro come: A, come atrocità, doppia T come terremoto e tragedia, I come ira di Dio, L come lago di sangue e A come adesso vengo e ti sfascio le corna !!!
Passavano da quella parte anche delle altre persone che conoscevano alcune scene del film, tanto da entrare nella parte e recitarle come fossimo a teatro! Che ricordo divertente questo film, e quante risate !
Riprendiamo il cammino lungo il sentiero che attraversa il ghiaione dietritico del versante Sud della Creta di Aip, fino a raggiungere l’attacco della via ferrata “Crete Rosse”.
Indossiamo imbrago, set di ferrata e casco ed iniziamo la salita lungo il cordino d’acciaio che si innalza per circa 150 – 200 metri di quota, fino a sbucare in una piccola zona prativa, posta 100 metri sotto la cima…
Il sole ormai è alto, inizia a picchiare forte, ma il vento fresco di Grecale ci rinfresca corpo ed anima, guardo Paolo e un po’ titubante gli faccio capire che ci sono grosse probabilità che rientrerò a piedi con loro, questo perché il vento da Nord Est è contrario alla direzione che dovrei prendere per decollare e rientrare in volo… decollo impossibile? Non importa sono in buona compagnia…l ‘avventura continua! Saliamo assieme fino alla vetta, pensando a quale delle molte vie di discesa percorrere per fare un bel giro ad anello. La cima è un grande pianoro, che termina sulle pareti verticali del versante Nord, e scende su delle grandi balze verso Sud.
Mi ricordavo ben poco di questa montagna, dato gli anni trascorsi dall’ultima volta che ci salii, ma quei vaghi ricordi annebbiati mi portavano ad immaginare un probabile decollo dal versante Sud, ed invece, sorpresa!!! L’unico corridoio possibile per un tentativo di decollo in sicurezza è proprio verso Nord Nord-Est, direzione corretta per la provenienza del vento di oggi. E un po’ come prendere due piccioni con una fava…peccato solo per il poco vento… ce n’è poco, molto poco…ma c’è!!! Sistemo una piccola manica a vento sulla croce di vetta per vedere e capire il momento giusto in cui decollare, apro la vela in un piccolo fazzoletto di prato e faccio delle prove, senza imbragarmi, mi servono solo per prendere bene le misure. Prove che mi danno la conferma che – SEE POO FAAA!!! – riapro la vela, mi vesto e mi imbrago, mi preparo a correre e…che succede? Nooo!!! Si ferma il vento, inizia a girare dall’altra direzione, insomma, fa i capricci! Non rimane altro da fare che aspettare, fermo immobile sotto il sole cocente, con le bretelle in mano, in un bagno di sudore, aspettando il vento ed il momento giusto che… finalmente arriva! Debole, molto debole, ma arriva! Saluto Paolo, Patty, Giannino e Tizy, avanti con una bella corsa e via in volo nel vuoto del versante Nord della Creta di Aip.
Prendo subito la direzione del punto previsto per l’atterraggio ma, atterro in Lanza o nei prati subito sopra? Sarebbe stato bello atterrare a fianco del Cason di Lanza, ma dato la previsione di sovraffollamento di persone ( previsione azzeccata ), ho preferito mettermi giù nei prati subito sopra, e poi a dirla tutta, non son sicuro che ce l’avrei fatta a passare tutto il pianoro, causa le condizioni aerologiche sfavorevoli di quel momento. Non importa, dieci minuti di cammino ed ero già al passo…
A questo punto la storia ricomincia da capo. Mi ritrovo con lo zaino di volo in schiena, appena atterrato, alla ricerca di un momento conviviale sempre con la gola secca e la voglia di volare ancora. E’ da poco passato mezzogiorno, è ancora presto! Sto già pensando a dove potrei andare a volare questo pomeriggio…
Cuarnan per caso? Certo, SEE POO FAAA!!!!!!!!!
P.S.: e come direbbe John: – Creta di Aip, missione compiuta!!! –
Enrico
Hike and Fly Creta di Aip
Difficoltà decollo H&FPossibili decollidalla cima direzione Nord, Nord – Est
Possibili atterraggipianoro sopra passo Lanza, fianco al passo di Cason di Lanza
Parcheggiopasso Cason di Lanza
Quota minima: 1550mt
Quota massima: 2279mtCoordinate decollo: 46.5699, 13.2166
Coordinate atterraggio: 46.5701, 13.1755A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!