Zermula, fra malghe e trincee

Lo Zermula è da sempre stata una delle mie montagne preferite. Ho spesso fatto la salita in auto, fino a Cason di Lanza, per poi raggiungere la cima passando per prati, boschi, roccette e per le numerose trincee che bordano tristemente questi luoghi. Purtroppo, sono molte le vette friulane, che ricordano all’escursionista, come una dissennata guerra pose su queste cime la parola fine alla vita di molti giovani austriaci ed italiani, chiamati al fronte dalla follia di pochi uomini incapaci di dare risposte di pace ai propri popoli. 

Comunque il monte risulta solo leggermente graffiato, da quel periodo di morte e bombe e si erge maestoso sopra il paese di Paularo. La vetta rocciosa della montagna sembra vegliare come una sentinella sopra gli abitanti del paesino.

La nostra gita, parte proprio da Paularo e più precisamente dall’area nei pressi del campo sportivo dove contiamo di atterrare nel primo pomeriggio. Siamo in tre, Loris, Roman ed io e prontamente ci dirigiamo verso Casaso, ma subito ci viene detto che stiamo sbagliando percorso e delle persone cordialissime ci danno delle precise indicazioni per attraversare il vicino Rio Turriea per poi imboccare il sentiero CAI 441 che porta alla Malga Pizzul e da lì alla cima dello Zermula. Questo percorso viene chiamato “Sentiero della ricotta”.

Da subito il sentiero si presenta molto bello e ben tenuto anche se in un paio di passaggi, perdiamo la via maestra. Poco male, abbiamo un passo decisamente veloce ed infatti in circa 2 ore siamo alla malga Pizzul. Qui ci fermiamo per 4 chiacchere con i malgari e per berci una birretta (pessima scelta visto che poi avremo le gambe molto meno agili!). I gestori della malga sono decisamente ospitali e simpatici; i dialoghi vertono su un furto di un piccone lasciato lungo il sentiero e su di un gregge di capre che non si trova da alcuni giorni. Le capre sono assolutamente in grado di vivere all’aperto in estate, ma con l’imminente arrivo della neve rischiano di non riuscire a scendere dalle alture e di conseguenza morire per fame.

La salita procede ed il bosco lascia pian piano spazio ai prati di alta montagna, sorpassiamo una piccola cappella ed alcuni ruderi della Grande Guerra e raggiungiamo la cima dello Zermula. Il panorama è superbo e ci fermiamo qualche minuto per ammirarlo e per recuperare un po’ dalle fatiche delle oltre tre ore di salita. Sulla cresta dello Zermula che si estende verso est, scorgiamo il piccolo gregge di capre di cui si parlava alla malga Pizzul. Evidentemente le numerosissime triencee e costruzioni, create 100 anni fa dai soldati italiani, sono divenute il loro ricovero.

Ci spostiamo di pochi metri dalla cima per raggiungere un bel prato che ha la giusta pendenza e la perfetta esposizione al vento per il decollo con i nostri parapendio. Si tratta di un decollo facile, anche ritengo sia ad uso esclusivo di piloti esperti vista la vicinanza dalla cresta e quindi dalla vertiginosa parete nord.
Come spesso accade Loris è il primo a partire, seguito da me e poi da Roman. Il volo è piacevole e dopo circa 20 minuti, io e Loris ci troviamo ad atterrare nel grande atterraggio posto nei pressi del campo sportivo di Paularo. Roman, che si portato in decollo la vela grande e non una piccola vela da montagna, continua il suo volo sulle creste dello Zermula, ma anche lui dopo un po’ ci raggiunge in atterraggio. L’atterraggio risulta facile nonostante la presenza di una linea elettrica di alta tensione a suo fianco.

Questa uscita l’abbiamo trovata particolarmente bella sia per la parte cammino, che per la discesa in parapendio. Zermula mi hai rubato il cuore!

 

basecumulo

Monte Zermula

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 2
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

Prato a circa 20 metri ad est della cima

Possibili atterraggi

Atterraggio Paularo, dotato di manica a vento. All’ingresso del paese dirigersi verso il campo sportivo.

Parcheggio

Nei pressi dell’atterraggio presenti numerosi parcheggi.

Quota minima: 615mt
Quota massima: 2143mt

Dirigersi verso frazione Misincinis e percorrere il “Sentiero della ricotta” (sentiero CAI 441+442). Inizio sentiero 441, superare Malga Pizzul e raggiungere Forca Pizzul. Qui si svolta a sinistra per il sentiero 442 che conduce alla cima Zermula. Carta Tabacco 09.

 

Coordinate decollo: 46.5611, 13.1524
Coordinate atterraggio: 46.5236, 13.1239

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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