Lontano dalle Giulie incantate, oltre i confini della Carnia selvaggia, nel cuore delle famose Dolomiti, tra Sassolungo, Sella e Odle, vi è una montagnola che non compete certo con le altre in altezza, ma è un perfetto “trampolino di lancio” per un voletto in un ambiente mozzafiato. Non si tratta del sovraffollato Col Rodella, assalito in estate e inverno da orde di turisti; sto parlando di un monte assai meno famoso, raggiungibile soltanto a piedi, partendo da Selva di Val Gardena.
Vasto pascolo per le pecore d’estate, luogo di profonda solitudine d’inverno: l’altipiano del “Mont de Stevia” si rivela un decollo perfetto in questi inverni senza neve. Un dolce pendio rivolto a sud-est, lungo 1 km e largo centinaia di metri, senza difficoltà particolari conduce dal rifugio Stevia (aperto solo in estate) ai 2550 m della cima.
Il giorno di Natale del 2015 è stata la prima volta che son salito lassù con la vela. Temperature quasi estive, neanche una nuvola, zero vento. 800 m di dislivello dal paese di Selva, seguendo il sentiero “Troi Palota”, mi portano in breve al rifugio. Gli ultimi 200 metri, da lì alla cima, sono su un monotono pendio erboso che sembra infinito. “Sarà abbastanza ripido per decollare?” Mi chiedo più volte, guardandomi indietro. Senz’altro non è pericoloso: alla peggio non mi solleverò da terra!
Giunto sul cocuzzolo sommitale mi sdraio sull’erba secca, godendomi il paesaggio di una giornata così limpida. Passo delle ore a guardarmi in giro, a giocare con la vela, senza mai scorgere anima viva. Il sole sta ormai tramontando sul paese sottostante, ma le pareti esposte a SW ricevono ora il massimo calore. È il momento di partire. Bastano pochi passi e sto già sorvolando il lunghissimo prato. Una virata a destra e son sopra le pareti rocciose, che mi regalano qualche debole termica, sufficiente per una passeggiata nel cielo. Avanti e indietro su questo costone, a inseguire l’ombra della vela sulla falesia, in compagnia di qualche gracchio.
Sorvolo la “Steviola”, un’antecima che offre anch’essa un valido decollo, risparmiando 300 metri di salita a piedi. C’è pure una manica a vento! Mi dirigo sopra il paese, salutando le maestose pareti che incorniciano la Vallunga. Per atterrare c’è solo l’imbarazzo della scelta: basta evitare i campetti da sci.
Ci voglio tornare anche quest’anno, il 2016. Sempre nel periodo natalizio, questa volta il 30 dicembre, scelgo di salire per l’altra strada, cioè passando per il rifugio Juac. Non cambia molto, né come tempi, né come bellezza del sentiero. Questa volta le pareti assolate mi regalano una termica di tutto rispetto, che mi permette di guadagnare ben 200 metri sopra il decollo. Niente male per esser pieno inverno!
Di sicuro un Hike & Fly da consigliare: poche volte ho visto decolli più ampi! Inoltre, entrambi i piacevoli sentieri non presentano particolari difficoltà, rendendo questo luogo adatto a camminatori-volatili di qualunque livello. Fly in peace!
ADM
Mont di Stevia, Val Gardena
Difficoltà decollo H&FPossibili decollidalla cima verso S-SE (2550 m slm) oppure dalla Steviola verso S-W (2200 m slm)
Possibili atterraggiNumerosi prati attorno alle frazioni di Daunëi e Larciunëi, oppure all’imbocco della Vallunga
Parcheggionella frazione di Daunëi, indicazioni per Rif. Juac (1780 m slm) oppure nel paese di Selva (1560 m slm)
Quota minima: 1600mt
Quota massima: 2550mtSentiero 3 fino al Rif. Juac, poi sentiero 17 fino al Rif. Stevia, poi tracce per il prato. Oppure: Sentiero 17a fino al Rif. Stevia, poi sempre tracce fino in cima. In alternativa, dal Rif. Stevia si può seguire il sentiero 17 fino alla “Furc. dla Piza” e poi seguire la cresta erbosa fino alla cima.
Coordinate decollo: 46.5795, 11.7639
Coordinate atterraggio: 46.5612, 11.7547A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!