Decollo Kovk

Pohodništvo in letenje po Kovku – Green Challenge sul Kovk

Decollo Kovk
Vista dall’alto sul Kovk

E’ venerdì sera di una splendida giornata di volo (per gli altri, sigh). In effetti impegni di lavoro indifferibili mi hanno costretto a godere delle imprese di volo altrui leggendo le notizie sui vari social…

Aumenta la voglia di volare e sabato mettono un’altra giornata con buone previsioni… dove andare quindi? e che tipo di volo cercare? Ho l’attrezzatura leggera fuori uso – la mia Q22 ha un cordino sfilacciato e l’imbrago leggero è senza una fibbia – per cui penso ad un volo con risalita organizzata. Ho voglia di Cuarnan ma sono a Gorizia e sto valutando Lijak, poi sento parlare del Green Challenge, gara di Hike&Fly organizzata presso Ajdovščina (Decollo ed atterraggio del Kovk).

Ne parlo con amici e dico che proprio non mi interessa partecipare ad una gara, tanto meno di quel tipo, per di più senza l’idonea attrezzatura. Poi riesco finalmente a mettermi in contatto con Sandi per le riparazioni che mi da appuntamento per consegnarmi il materiale necessario proprio al Geeen Challenge e mi butta lì: “Dai, vieni a farla anche tu, è solo per divertirsi” (ovviamente non in italiano visto che ci comunichiamo in un misto di lingue che nessuno dei due conosce bene). Non ne ho proprio voglia, ma… intanto puntiamo la sveglia e domani si vedrà!

E’ sabato mattina, ore 6.30 circa, chi me lo ha fatto fare di alzarmi così presto? Ah, sì… il materiale da recuperare in Slovenia… bon, dai! preparo la sacca con l’imbrago di volo normale (comunque un reversibile, ma non molto leggero) con la mia fidata vela da 30 metri quadri: un bagaglio totale che credo superi i 20 kg o ci vada molto vicino. Vado ad Ajdovščina e là deciderò il da farsi… priorità: farsi consegnare il materiale per le riparazioni, partecipazione alla gara in base all’umore del momento.

Arrivo fin troppo presto, gli organizzatori stanno ancora montando la struttura gonfiabile e raccolgo le prime informazioni su come funziona la gara: velocità pura, si parte tutti assieme alle 9.00, si sale in decollo a piedi e si scende volando. Chi prima entra nel triangolo di arrivo in atterraggio vince. Cominciano ad arrivare anche i primi concorrenti e mi ritrovo circondato di atleti prestanti, magri come chiodi, con tutine aderenti da corsa in montagna ed attrezzatura di volo che io solo per portarmi il panino per il picnic avrei una sacca più grande!

Bene, la mia vela per elefanti, ideale per voli di cross, non è proprio il mezzo ideale per questa formula. Ricevo cordino e fibbia che ero andato a recuperare e decido di riparare subito la veletta da 22 metri quadri, visto che con il saccone sulle spalle grande quasi come me, per una gara simile, sono proprio inguardabile! Così stendo la vela su un rettangolo di prato, che poi mi accorgo essere ben umido e fangoso, sostituisco il cordino sfilacciato e preparo la sacca con la seconda vela. Visa l’ora e la partenza oramai imminente, decido di non usare anche l’imbrago leggero modalità tanga (dovrei cambiargli la fibbia e rifare la sacca) e quindi mi preparo con una attrezzatura mista un po’ surreale.

Alla partenza...
Alla partenza…

Ore 9.00 partenza. Alla faccia del “è solo per divertirsi..” spariscono tutti dalla vista correndo! Per fortuna che c’è anche un partecipante alla gara con una bella sacca enorme che corre un po’ più piano degli altri. Decido le priorità: fare la mia andatura per non cucinarmi troppo ma cercando di non perdere di vista l’ultimo, almeno fino all’imbocco del sentiero sopra Budanje, visto che non conosco le strade del paese e non so come arrivarci. A metà paese sono già cotto… non corro, ma devo camminare molto lesto per continuare ad intravvedere qualcuno davanti a me, poi mi accorgo che il percorso è ben segnato da frecce e strisce bianco-rosse e mi rilasso prendendo un’andatura più consona al mio attuale (non) allenamento. Con grande sorpresa faccio anche qualche centinaio di metri non da ultimo (un concorrente sbuca da un boschetto dietro di me… probabilmente a seguito di pausa fisiologica forzata) ma arrivo all’inizio del sentiero (siamo a quota 400 circa, con la partenza a 100 mt.) nuovamente ultimo e solitario.

Sentiero Kovk
L’inizio del sentiero che porta sul Kovk

Il sentiero che sale sul Kovk si dimostra veramente piacevole. La pendenza è di quelle ideali per fare quota rapidamente ma senza difficoltà. Si inerpica con stretti tornanti in mezzo alla tipica boscaglia carsica che ti circonda di alberi e cespugli che, senza foglie per la stagione, evidenziano i tronchi ritorti e tormentati dalle frequenti giornate di bora. Ora non ho più concorrenti in vista, ma una graziosa signora bionda con il suo cane, che mi precedono per tutta la risalita del sentiero di un centinaio di metri (ho già le allucinazioni?). Mantengo il mio ritmo di camminata lenta me inesorabile (come peraltro la gentil donzella che mi precede e non riesco a raggiungere), supero un costone e, poco prima di sbucare sull’altopiano, vedo la madonna! La signora slovena si ferma presso l’icona religiosa, così riesco finalmente a raggiungerla e salutarla (doppia allucinazione?) e – sorpresa – dopo pochi passi mi ritrovo nei pressi del decollo! Capisco che non si tratta della terza allucinazione quando mi viene incontro un ragazzo dell’organizzazione accogliendomi con un “fai anche tu la gara? Pensavo fossero arrivati già tutti!” costringendolo quindi ad interrompere i suoi preparativi di decollo, dovendo aspettare che decolli anch’io prima di godersi il suo volo di rientro.

Faccio tutti i preparativi per il volo con la giusta calma e concentrazione (sono ultimo abbondante e non ho nessun motivo di forzare i tempi…) e decollo con un vento ideale per uno stacco che oserei dire perfetto 😉 mi sento il re della gara! Mi vien voglia di fare anche un po’ di dinamica sul costone, ma alla prima virata mi accorgo che il vento è un po’ teso e la velocità di avanzamento verso l’atterraggio non è così elevata. Nel timore di avere problemi ad arrivare in goal, punto subito l’atterraggio e faccio finta di volerci arrivare rapidamente. Ovviamente non riesco ad atterrare all’interno del triangolo di fine gara appoggiando i piedi una decina di metri più corto, allora Pavel comincia ad incitarmi a percorrerli per concludere (anche lui ha voglia di andarsi a bere una buona birra…). Fisso i freni, faccio la vela a fiocco e via di corsa verso il trionfo!

Classifica finale del Green Challenge
Classifica finale del Green Challenge 

La classifica, sempre un po’ bugiarda, mi vede comunque piazzato primo degli italiani (ed unico!). dietro a 15 sloveni e due austriaci (in ordine sparso). Un complimento poi va sicuramente agli organizzatori che, nella semplicità della gara, sono stati veramente perfetti e non ci hanno fatto mancare nulla, Bravi!

Tokyo

 

Tokyo

Kovk

Difficoltà decollo H&F

Difficolta' 1
Legenda difficoltà »

Possibili decolli

Decollo ufficiale del Kovk. Ampio e decollabile con venti da Sud, Sud-Ovest ed Ovest.

Possibili atterraggi

Atterraggio ufficiale molto ampio nei pressi di Log –  Budanje, tra Ajdovščina e Vipava.

Parcheggio

Parcheggi riservati ai volatori presso la pizzeria “da Anja”.

Quota minima: 100mt
Quota massima: 890mt

Si attraversa il paese di Budanje risalendo il pendio ed imboccando, poi, il Pot na Kovk con il numero 3b.

Coordinate decollo: 45.8866, 13.9592
Coordinate atterraggio: 45.8679, 13.9329

A proposito delle informazioni tecniche di questo articolo.. leggi il disclaimer!

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